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Locandina Evento Veysi Altai 11 e 12 aprile

Incontro con Veysi Altay

La Rete Forlivese per i Curdi in collaborazione con Forlì Città Aperta, Overall – Faenza Multiculturale, il Centro per la Pace di Forlì e il Meet the Docs! Film Fest hanno organizzato le proiezioni e l’incontro con il regista turco-curdo Veysi Altay. Questo evento è stato reso possibile grazie al Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli che nell’ambito del progetto La Rete del Caffè Sospeso sta organizzando il tour italiano con il regista al fine di creare legami di amicizia e di solidarietà umana attraverso il dialogo, il confronto e lo scambio informativo. L’obiettivo è dar vita a una “scorta mediatica” che tuteli Altay dalle persecuzioni del suo Paese e dal rischio di solitudine e oblio.

Veysi Altay oltre a essere un regista apprezzato è soprattutto un testimone delle persecuzioni che hanno subito e che continuano a subire i curdi in Turchia. A causa del suo lavoro, infatti, al documentarista è stato dato il divieto di andare all’estero, revocato all’inizio del 2022, e ha ricevuto una pena detentiva di 18 mesi. 

A Forlì, in particolare, è stato proiettato il film Bîr (Il pozzo) che racconta la storia di due bambini, quattro ventenni e un uomo di 57 anni arrestati, torturati e poi scomparsi nel 1995 da Kerboran, cittadina turca a maggioranza curda, e l’ostinazione delle loro famiglie nel voler ritrovare i corpi per avere almeno una tomba su cui piangere. Il documentario ha vinto anche il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli nel 2018.

A Faenza, invece, è stato proiettato il film Nû Jîn (Nuova Vita) che mostra la vita quotidiana delle guerrigliere Elif Kobanê, Vîyan Peyman e Arjîn, che si uniscono alle Unità di protezione delle donne (YPJ) nella battaglia contro l’ISIS. Il documentario racconta l’assalto dell’ISIS del 15 settembre 2014 e i cinque mesi di resistenza delle YPJ e delle Unità di difesa popolare, attraverso il punto di vista di queste tre donne combattenti.

È stata un’occasione, quindi, per non dimenticarci che in altre parti del mondo le persone soffrono e per ascoltare la viva voce di un testimone e attivista.