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Forlì città aperta

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Forlì Città Aperta è un’organizzazione di volontariato attiva sul territorio di Forlì dal 2011. Si occupa di integrazione e solidarietà portando avanti un’idea di cultura antirazzista e antifascista.

Nasce da un piccolo gruppo di persone animate dall’intento di raccogliere dati sull’immigrazione, di contrastare le balle raccontate, di fare controinformazione, e di approfondire i temi legati all’immigrazione. Nei primi anni si creano soprattutto momenti di incontro interculturale come le “cene dei piatti”, in cui i partecipanti erano invitati a portare piatti tipici della loro terra, e soprattutto organizzando insieme a Migrantes e Nuova Civiltà delle Macchine una decina di incontri pubblici che hanno affrontato temi come L’immigrazione e la scuola, il lavoro, l’abitare, la giustizia, l’integrazione, il pregiudizio, con relatori di importanza nazionale.

A questo impegno si è affiancato un aiuto principalmente da persona a persona: ospitalità in casa, aiuto con i problemi burocratici, ricerca lavoro e, in generale, integrazione.

Lo scopo dell’associazione

La prima attività strutturata è stata la scuola di italiano, iniziata nel 2011. Si è cercato in questo modo di conoscersi e fare rete con i ragazzi migranti che si trovavano sul territorio di Forlì i quali non erano inseriti in realtà di accoglienza in grado di soddisfare i loro bisogni e necessità d’integrazione; a partire da un elemento basilare come l’acquisizione della competenza linguistica.

La scuola si è ingrandita, raccogliendo sempre più studenti e insegnanti volontari; in particolare dal 2015, anno dell’inizio della c.d. ‘crisi migratoria’. Oggi conta stabilmente 120-130 studenti all’anno.

Dal 2016 scuola di italiano di Forlì città aperta aderisce alla rete delle scuole Penny Wirton, una scuola per studiare la lingua italiana, ma che è anche luogo di incontro e di scambio di esperienze e competenze fra volontari e studenti. La scuola dove tutti insegnano e tutti imparano.

Dal 2018 apre lo “sportello documenti”, rivolto soprattutto a migranti con l’intenzione di accompagnarli nell’intricato labirinto burocratico per la richiesta del permesso di soggiorno, cercando anche d’instaurare dei rapporti personali orizzontali. Questo percorso nasce anche dalla mancanza di uno sportello pubblico, efficiente ed onnicomprensivo gestito dalle istituzioni, le quali hanno al contrario smantellato nel tempo quei pochi servizi dedicati a causa di leggi nazionali come il decreto Minniti e il decreto Salvini. Abbiamo deciso quindi di affrontare anche questa attività in modo strutturato, formandoci, stringendo contatti con avvocati (in particolare alcuni Avvocati di Strada, tra cui Francesco Roppo, senza il quale lo sportello non sarebbe potuto nascere) e realtà nazionali (come Asgi e Arci, che ci danno un supporto fondamentale) e cominciando a seguire le pratiche di richiesta asilo. In questi quattro anni abbiamo seguito oltre 200 casi e vinto importanti battaglie legali.

 

Negli ultimi anni sono stati realizzati diversi percorsi, poi interrotti o trasformati nel tempo:

  • varie iniziative sul diritto al lavoro e contro lo sfruttamento lavorativo, realizzate in collaborazione con la Cgil di Forlì
  • un lungo percorso sul diritto all’abitare, di monitoraggio del territorio e di supporto ai migranti nella ricerca casa
  • svariati eventi sociali e culturali nella Piazzetta delle Operaie e nella nostra sede
  • un Armadio Popolare, di recente apertura, per la distribuzione gratuita di vestiti

Tutti questi percorsi sono stati pubblicizzati e comunicati dal Gruppo Comunicazione, che gestisce i canali social e i rapporti con la stampa.

Dal 2019 abbiamo anche stipulato una convenzione con l’Università di Bologna per i tirocini curricolari, per accogliere studenti nella nostra realtà per integrare il percorso di studio con un’attività di volontariato coerente con i loro interessi.

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