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Le storie

Questo dipinto nasce durante la Pandemia, in un periodo che ha toccato la vita di tutti e in mille modi diversi.

Durante quella sospensione è caduta l’idea di poter controllare tutto, di sentirsi immortali. Ad un certo punto un piccolo virus ci ha ricordato che la vita è fatta di morte e la morte è fatta di vita e ci ha spiazzato.

Vuoi che nel 2020 ancora dobbiamo stare lì a perdere tempo per un piccolo virus senza che nessuno lo possa togliere di mezzo con un click?

E invece, è proprio così. Nel 2021 siamo ancora a fare i conti con le nostre fragilità, e siamo e resteremo sempre una piccola parte di qualcosa di molto più grande di noi.

Questo perché ognuno di noi è unico e vede il mondo dal suo dentro eppure ognuno di noi è una piccola parte di qualcosa di molto più grande, fatto di tanti “ognuno di noi”, di aria, di acqua, terra, piante, pianeti e oltre.

Ma sentirsi piccoli può spaventare e allora ci siamo pensati immortali, molto più grandi di quello che siamo, e abbiamo pensato di poter piegare e controllare tutto, di poter avere tutto sotto controllo.

Credits Filippo Venturi

Questo dipinto nasce durante la Pandemia, in un periodo che ha toccato la vita di tutti e in mille modi diversi.

Ci sono cose però che se le controlli, se le tieni strette, se le comandi non fai altro che ucciderle: un uccello legato non è più un uccello, non vola più.

Non tutto si può controllare. A volte scoprirsi fragili è la cosa da fare, noi non possiamo volare e non possiamo farlo neanche se teniamo un uccello al guinzaglio ma possiamo farlo guardando un uccello che vola, possiamo lasciarlo andare e lasciarci trasportare da lui.

Credits Filippo Venturi

Voci raccolte in strada:

“Questo bambino è sorpreso perché ha la bocca aperta, sopra di lui ci sono dei gabbiani attaccati a un laccio rosso come fossero dei palloncini, a me piace perché gli uccelli adesso hanno la libertà, a noi bambini succede di solito con i palloncini”.

“Mi ricorda anche quando i pappagalli li compri che hanno un nastrino rosso”.

“E poi succede una cosa meravigliosa, c’è un fattore incredibile: la meraviglia.

Lasciare andare non solo lascia liberi, ma crea una situazione inaspettata, questi uccelli volano! Dove vanno? Torneranno? 

Quello che resta è questo senso di meraviglia, reincantare un po’ il mondo lasciandolo andare.

Nella relazione con la natura, con gli animali, ma anche con le situazioni, ci sono situazioni che non possiamo controllare e che dobbiamo lasciar andare”.

Credits Filippo Venturi

Questo periodo ci ha insegnato questo? Siamo in grado di portarcelo dietro? O ci attaccheremo ai lacci scegliendo ognuno un uccello diverso convinti di poter in questo modo volare al di sopra di tutto ognuno seguendo una voce e pensando che sia “la” voce?

In realtà anche questo stesso disegno può essere visto al contrario, il bambino non ha liberato ma sta scegliendo quale uccello prendere.

E questo è il bello dell’arte, è un’altra cosa che non si può controllare e che è bello lasciar andare, e a questo punto sta a voi riscrivere questa storia.

Il cammino di tutti è pieno di errori, conquiste e avventure, ci sono partite che abbiamo perso ed altre che abbiamo vinto ma era ed è bello giocare, e questo ancora di più quando lo facciamo assieme.

Nell’armadio

Alcune foto di un bambino.

Curiosità

Il bambino protagonista di questo disegno è il figlio di un ragazzo che lavora in questo stabile, questo disegno è nato lavorando su quella foto.

Io sono Marcello Di Camillo, un artista di fame locale, ho fatto un pò di ricerca sulle storie di ieri e di oggi che gravitano attorno all’ex fabbrica Battistini e tanti cittadini mi hanno inviato loro spunti e idee mettendomele fisicamente dentro ad un armadio, da tutte queste cose sono nati poi i dipinti che ho realizzato sui muri dell’edificio, le storie che puoi leggere qui sotto e che puoi ascoltare nelle tracce audio.